Banana Splint

Founder e Creative Director presso Banana Splint

Creative Director

Freelance

Brand Designer

Ecoman Italia

Art Director, ideazione e coordinamento visual e campagne pubblicitarie, progettazione visiva packaging prodotti per la GDO e GDS, visual merchandising, selezione e gestione fornitori per la stampa offset, digitale e serigrafica, progettazione grafica per eventi

Art Director

Acheron Factory

Responsabile e coordinatore, gestione risorse umane, social networking, pianificazione strategie marketing e comunicazione pubblicitaria

Producer, Art Director

CEIDA Formazione - Centro Italiano di Direzione Aziendale

Progettazione ed impaginazione catalogo, realizzazione contenuti sito web aziendale, progettazione pagine pubblicitarie aziendali per giornali e riviste, coordinamento Master/corsisti e docenti, gestione aule/corsi

Grafico editoriale e pubblicitario, responsabile Master

Labthink

Responsabile coordinamento reparto grafico e collaboratori esterni per servizi editoriali, progettazione loghi e immagine coordinata, ideazione campagne marketing/pubblicitarie su giornali, radio e riviste, realizzazione servizi video e documentari

Founder, Art Director

TV Radiocorriere (RCC Edizioni)

Progettazione cover, master gabbie grafiche, impaginazione redazionali e rubriche, fotoritocco avanzato, pre-stampa offset

QUEEN STREET BUSINESS CENTRE LIMITED

Responsabile di reparto grafico, progettazione grafica e impaginazione catalogo aziendale, realizzazione contenuti  grafici portale aziendale, restyling immagine coordinata, realizzazione foto e video partner e clienti per portale web

Chief designer, grafico editoriale e pubblicitario, videomaker

Urban Group Communication

Responsabile di reparto grafico, progettazione grafica per eventi, allestimenti, creazione layout, progettazione grafica siti e portali web

Chief designer, grafico editoriale e pubblicitario, web designer

Studio Outline c/o Outline Group

Progettazione grafica per eventi e fiere, allestimenti, creazione layout, impaginazione testi, controllo bozze

Grafico Editoriale, Grafico per eventi e fiere

❝È impossibile non comunicare❞, primo assioma della comunicazione, Paul Watzlawick.

▷ Comunichiamo in ogni momento: con la voce, i gesti, il corpo. Anche tacere è comunicare (e per alcuni è una svolta non da poco).

▷ Un brand comunica a partire dal logo, un elemento grafico statico che gli utenti osservano per poi decidere, entro pochi decimi di secondo, se è di loro gradimento o non. Ecco perché abbiamo pochissimo tempo per dare una buona impressione della nostra azienda e, nello stesso tempo, trasmetterne l'essenza, i valori, i principi alla base della nostra vision.

▷ Dal 1999 mi occupo di Brand e visual design, seguendo il processo creativo dall'idea ad ogni possibile applicazione: dalla carta stampata al web, seguendo il percorso tracciato dal marketing. 

▷ Per vie collaterali, amo il video editing e la fotografia still life (Canon a vita, non chiedetemi mai di usare una Nikon).

▷ Ho affinato negli ultimi anni le mie competenze in Digital Marketing e seguo le aziende nei processi di digitalizzazione. La tecnologia, se ben utilizzata, è un alleato e non una minaccia. 

▷ Il mio lavoro consiste nel fare in modo che il tuo brand, personale o aziendale, diventi memorabile tramite una forte personalità, un'immagine in focus e un uso mirato dei codici di marca. 

▷ Con altri professionisti, ho fondato Banana Splint, un collettivo di creativi al servizio del branding che aiuta le aziende a comunicare i propri valori nel modo giusto.

▷ Hai bisogno di un logo per la tua startup o il tuo brand necessita di creatività per rifarsi il guardaroba?

Contattami, ma non chiedermi mai il logo in Word.

✔email: danilo.spanu@gmail.com 
✔Telegram: t.me/DaniloSpanu
✔Behance: behance.net/danilospanu

Creativity will save the world. Forse.

La mia passione per loghi e design arriva da molto lontano.

Ci ragionavo qualche giorno fa quando mio padre mi ha minacciato, per l'ennesima volta, di buttare i sei scatoloni pieni di film in VHS registrati dalla TV nel primo periodo in cui ebbi la gioia di possedere un videoregistratore.

All'epoca, per me, avere la possibilità di rivedere i miei film preferiti nell'esatto istante in cui decidevo di farlo era un concetto totalmente rivoluzionario. 

Oltre a questo, il semplice fatto di "possedere" la mia copia era qualcosa di paragonabile al concetto di beatitudine eterna: per me, il Paradiso doveva per forza essere un immenso archivio contenente tutti i film del mondo e dove potevi prendere una postazione (singola, i film si guardano da soli) con un bel paio di cuffie Sennheiser e usarla per guardare quello che volevi senza nessuno che ti disturbasse.

Tuttavia, mi resi subito conto di un problema. Quando riponevi le VHS sulla mensola, una scritta anonima in Bic col titolo del film si sarebbe confusa col resto. Quindi, per poterlo individuare avrei dovuto avvicinarmi e leggere una a una tutte le VHS. Un notevole dispendio di tempo ed energie, non trovate? Ergo, come rimediare?

Fu in quel momento che realizzai. Tutto. E me ne sono accorto solo di recente.

Il concetto che mi si palesò è molto facile da comprendere, ora. Lo era molto meno per un bambino di dieci anni.

Se avessi disegnato fedelmente i loghi dei film, con tanto di colori originali, li avrei riconosciuti da lontano - anche da tre o quattro metri di distanza: volevo Indiana Jones? Eccolo lì, col suo logo sfumato da giallo a arancio caratteristico.

E così feci. Ogni volta che registravo un film, mi andavo a cercare sulle riviste (TV Radiocorriere, dove poi avrei lavorato diventandone Art Director, ma anche il Sorrisi e canzoni) il logo corrispondente. Individuavo nei palinsesti i film e, il giorno stesso, preparavo in anticipo le etichette della VHS. A fine film (toglievo anche la pubblicità a mano, prima che arrivassero i videoregistratori che lo facevano in automatico) ecco la mia videocassetta pronta a far bella mostra sullo scaffale. Quando amici e parenti venivano a casa, ammiravano la pazienza certosina con la quale mi impegnavo in questa attività, riconoscendole un'utilità notevole. 

E indovinate un po'? Il mio orgoglio da decenne divenne una potente leva che mi spinse, solo due anni dopo, a decidere che da grande volevo fare il "designer di loghi".

Coincidenze? Io non credo (cit.)

Ditemi che qualcuno di voi lo faceva, non fatemi sentire solo.

#DaniloSpanu #DSbrANDesign #brandizziamoci

(Immagine presa in prestito da pifkins_attic, venditore professionale su eBay)

Danilo Spanu

Founder, creative director e brand designer Banana Splint 🍌 ➤ Progetto il tuo brand dalla D alla S (sì, faccio loghi 😉) ➤ Mi occupo di brand e personal brand su LinkedIn ➤ ho creato Be (ex Furbes)

- NON POSSO SEGUIRE LA TUA STRATEG...
- OK, LA FATTURA A CHI LA INTESTO?

Care strategist di fama internazionale, cari marketer di fama condominiale, cari e anche meno buon mercoledì!

Siamo arrivati a BE di novembre! Come passa il tempo eh? Pare ieri che eravamo lì in spiaggia a sollazzarci con la frittura di calamari e gamberi ed ecco già Natale alle porte.

Torna la 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗻𝗼𝗻-𝗿𝗶𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗶𝗳𝗳𝘂𝘀𝗮 al mondo dove combattiamo l’ignoranza verso le professioni digitali e non da parte dei 𝘀𝗲𝗹𝗳-𝗺𝗮𝗱𝗲 𝗺𝗲𝗻, che non sono quelli che si son fatti da soli ma proprio letteralmente 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗳𝗮𝗻𝗻𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝘀𝗼𝗹𝗶 - compresi i brief, i debrief, gli adv e pure i testi delle campagne perché oggi un bravo leader deve saper fare tutto, no?

In questo numero, abbiamo una UNCOVERED di livello stratosferico, una che mangia brief a colazione insieme a uova e bacon, una donna in perenne equilibrio tra un "è bellissimo lavorare alla strategia con suo figlio influencer di diciassette anni" e un "no, mi spiace, adesso ho una gelateria": la mitica Anna Funari!

Se ve la siete persa, Anna è stata anche ospite della nostra celebre video-intervista del lunedì: andate a recuperarla.

Ma veniamo alle rubriche di questo numero, che troverete sotto l'hashtag #Be10 o nei profili qui sotto:

✔ Focus et Furbes - torna 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗶𝗼 𝗗𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗟𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮, il marketer più videoigienico d'Italia, con altra ciccia di qualità: preparate la griglia
✔ Quando i cuggini fanno oh - 𝗔𝗿𝗺𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗧𝗼𝗿𝗿𝗮𝗰𝗼 ci spiega perché il font is the new black
✔ A caccia di errori con Miss Claire - Dillo con un fiore, e forse eviterai certi strafalcioni. Parola di 𝗖𝗵𝗶𝗮𝗿𝗮 𝗢𝗹𝗶𝘃𝘂𝗰𝗰𝗶
✔ Io sono Inferno - e siamo al girone dei Lussuriosi, sempre secondo 𝗦𝗮𝗿𝗮 𝗜𝗻𝗳𝗮𝗻𝘁𝗲: mettete a letto i bambini!

Il numero di novembre è disponibile presso i mercatini di Natale da "Candiloro, il regno della 'nduja", top bancarella a Vienna per il terzo anno consecutivo.

#DaniloSpanu

Ah, seguite l'hashtag
#BeOstiliDigitali e iscrivetevi alla newsletter di 🍌Banana Splint per gustarvi l'articolo di Chiara Romano su Anna

Sono un appassionato cinefilo e, quando guardo un film o una serie, non posso non restare affascinato dalla cura rivolta all'estetica del prodotto.

Da un punto di vista filosofico, l'estetica deve molto agli studi di Kant che ne ha teorizzato concetti quali sensibilità e bellezza. L'estetica, in primo approccio, si occupa delle strutture che ci permettono di percepire il mondo, come lo spazio e il tempo (estetica trascendentale), e in seguito, analizza il giudizio sul bello che è la parte divertente: si tratta di un piacere disinteressato, universale.

Ecco perché non riesco a non provare un piacere personale nei registi attenti a questi dettagli.

✅ Tra i tanti - da Kubrick a Wes Anderson, da Fellini a Sorrentino, da Nolan a del Toro passando per Guadagnino, P.T. Anderson, il primo Burton o Nicolas Winding Refn - quello che di recente più mi ha colpito è senza dubbio Yorgos Lanthimos, pluricandidato agli Oscar, vincitore di Globe e BAFTA e Leone d'oro per Povere Creature! nel 2023.

✅ Nel documentarmi sul suo ultimo film, 𝗕𝘂𝗴𝗼𝗻𝗶𝗮, ho scoperto che il regista greco ha avviato da tempo una collaborazione col graphic designer 𝗩𝗮𝘀𝗶𝗹𝗶𝘀 𝗠𝗮𝗿𝗺𝗮𝘁𝗮𝗸𝗶𝘀 che ha sfornato, dal suo studio di design ad Atene, una serie incredibile di locandine-capolavoro per Lanthimos, ma non solo. Le sue sono vere e proprie opere d'arte, spesso facenti parte di collezioni permanenti in musei come il Museum fur Gestaltung di Zurigo o l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences di Los Angeles. 

✅ Il mio primo colpo di fulmine fu per la locandina de 𝗜𝗹 𝘀𝗮𝗰𝗿𝗶𝗳𝗶𝗰𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗲𝗿𝘃𝗼 𝘀𝗮𝗰𝗿𝗼. Poi fu la volta de 𝗟𝗮 𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶𝘁𝗮 e 𝗧𝗵𝗲 𝗟𝗼𝗯𝘀𝘁𝗲𝗿. Ogni pezzo è un capolavoro.

Per 𝗕𝘂𝗴𝗼𝗻𝗶𝗮, siamo al capolavoro dentro il capolavoro. Marmatakis difatti ha utilizzato un bizzarro carattere tipografico dalle linee geometriche semplici, chiamato 𝗖𝗵𝘂𝗿𝗰𝗵𝘄𝗮𝗿𝗱 𝗥𝗼𝘂𝗻𝗱𝘀𝗾𝘂𝗮𝗿𝗲 e creato da un altro graphic designer di fama internazionale, Joseph Churchward.

💡 Marmatakis 𝘂𝘀𝗮 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝗿𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 con i concetti del film. Ad esempio, nei titoli di coda lo alterna all'Adobe Garamond Bold Italic usando però una singola lettera. Il risultato è spigoloso, disarmonico, quasi sgradevole. Perché dico questo?

Perché uno dei temi su cui spingo nei miei corsi è proprio quello del risultato: due font stanno bene insieme se la loro somma trasmette il concetto che vogliamo far passare. Il punto non è la perfetta armonia ma l'obiettivo finale del messaggio. Sempre.

Come nella comunicazione di brand, del resto.

Qui sotto, una carrellata delle opere di Marmatakis e, in fondo, il Churchward Roundsquare al completo e nei titoli di Bugonia. Una chicca per pochi, che sono certo verrà apprezzata da voi che mi seguite e mi volete bene anche se sono fissato con la tipografia 🙏 

Scorrete e meravigliatevi: ne vale davvero la pena.

#DaniloSpanu #DSbrANDesign #DStipografia #brandizziamoci

❝È impossibile non comunicare❞, primo assioma della comunicazione, Paul Watzlawick.

▷ Comunichiamo in ogni momento: con la voce, i gesti, il corpo. Anche tacere è comunicare (e per alcuni è una svolta non da poco).

▷ Un brand comunica a partire dal logo, un elemento grafico statico che gli utenti osservano per poi decidere, entro pochi decimi di secondo, se è di loro gradimento o non. Ecco perché abbiamo pochissimo tempo per dare una buona impressione della nostra azienda e, nello stesso tempo, trasmetterne l'essenza, i valori, i principi alla base della nostra vision.

▷ Dal 1999 mi occupo di Brand e visual design, seguendo il processo creativo dall'idea ad ogni possibile applicazione: dalla carta stampata al web, seguendo il percorso tracciato dal marketing. 

▷ Per vie collaterali, amo il video editing e la fotografia still life (Canon a vita, non chiedetemi mai di usare una Nikon).

▷ Ho affinato negli ultimi anni le mie competenze in Digital Marketing e seguo le aziende nei processi di digitalizzazione. La tecnologia, se ben utilizzata, è un alleato e non una minaccia. 

▷ Il mio lavoro consiste nel fare in modo che il tuo brand, personale o aziendale, diventi memorabile tramite una forte personalità, un'immagine in focus e un uso mirato dei codici di marca. 

▷ Con altri professionisti, ho fondato Banana Splint, un collettivo di creativi al servizio del branding che aiuta le aziende a comunicare i propri valori nel modo giusto.

▷ Hai bisogno di un logo per la tua startup o il tuo brand necessita di creatività per rifarsi il guardaroba?

Contattami, ma non chiedermi mai il logo in Word.

✔email: danilo.spanu@libero.it 
✔Telegram: t.me/DaniloSpanu
✔Behance: behance.net/danilospanu

Creativity will save the world :)

Leo Cascio

BEOUTSIDER BEFURBES - LA LIVE DI FINE ANNO
(vota la 2025 BEST COVER OF THE YEAR)

Ci siamo quasi.
Nello studio, fervono i preparativi per la tradizionale LIVE di fine anno di BE, la NON-RIVISTA diffusa un tempo nota come Furbes.

I tecnici stanno sistemando le luci, gli elettricisti provano i pulsanti, i fonici testano le cuffie e i parrucchieri stanno studiando per me un'acconciatura tra il distopico e il futuristico e per la socia Chiara Romano un bibitozzo di Cedrata degno dell'occasione.

Ci saranno i protagonisti delle cover che avete amato nell'anno appena trascorso, ci saranno i nuovi Autori 2026 delle rubriche e non solo.

Parleremo delle novità di BE ma anche di comunicazione fatta bene e, attenzione attenzione, del corto circuito tra professionisti e clienti. Insomma, una LIVE imperdibile come ogni anno da quando ci siamo messi in testa questa idea strampalata al posto del cappello con le orecchie invernale.

I più attenti di voi avranno notato quel punto interrogativo alla fine della grafica. Già, perché all'appello manca ancora L'ULTIMA COVER DELL'ANNO, di dicembre, che sarà svelata proprio il giorno prima della diretta.

Chi sarà il personaggio misterioso protagonista dell'ultima copertina?!?
Si accettano scommesse.

#BEostilidigitali vi aspetta. Quando?

Giovedì 18 dicembre alle ore 18 in punto.

Nel mentre, preparatevi a votare per la vostra cover preferita. Valgono anche amici e parenti fino al terzo grado.

Dress-code informale. Sono ammessi animali di piccola taglia, con un lieve sovrapprezzo. È vietato fumare.

#DaniloSpanu

Sophie Aiello, Chiara Romano and 12 other connections attending

BeOutsiderBeFurbes - live di BE su LinkedIn: vota la cover più bella

SAPRESTI RICONOSCERE UN LOGO FAMOSO?
(senza googlare)

Buon lunedì, Linkediani! 
Altro giro, altro Gioco dei Loghi "TV SHOW EDITION", il quiz su LinkedIn dove mettiamo alla prova la nostra memoria sui loghi delle serie tv celebri del presente e del passato che ci hanno fatto e ci fanno battere il cuore. 

Oggi si torna al presente con una ben nota serie dell'universo creato dalla mente di George Lucas: la storia di un guerriero instancabile, con un senso del dovere da fare invidia a quelli che dicono che su LinkedIn "bisogna postare tutti i giorni" (e un credo molto simile): bentrovato a The Mandalorian!

La serie, creata da Jon Favreau (mitico regista del primo Iron Man marvelliano) è ambientata nel mondo di Star Wars in un periodo immediatamente successivo agli eventi narrati ne "Il ritorno dello Jedi", ovvero Episodio VI e terzo della "vecchia trilogia", nonché circa venticinque anni prima de "Il risveglio della Forza".

Din Djarin è un guerriero e cacciatore di taglie mandaloriano, un gruppo religioso unito da una forte tradizione per la battaglia e la lotta proveniente dal pianeta Mandalore.

In origine, il primo mandaloriano a debuttare in Star Wars fu il mitico Boba Fett, apparso già nella trilogia originale e tra i protagonisti del secondo film, "L'Impero colpisce ancora" del 1980 per dare la caccia al Millennium Falcon e a Ian Solo, pagato da Jabba The Hutt.

La serie si concentra sulla storia di Din Djarin e la sua missione, ovvero recuperare il Bambino, una creatura della stessa razza di Yoda e capace di controllare la Forza, poi chiamato Grogu o Babt Yoda dai fan. Il pupazzo che si vede nelle puntate, a dispetto dell'aspetto coccoloso e spartano, è costato un bel po' alla produzione. Secondo voi, è realizzato in computer grafica oppure è un robot? 

Ma ora via col Gioco dei Loghi. In allegato ci sono tre versioni del logo The Mandalorian ma solo una è quella corretta. Sapete dirmi quale?

Stasera darò la soluzione qui sotto nei commenti e vi darò la risposta alla curiosità su Grogu. Questa è la V... Ehm, sotto a chi gioca!

#DaniloSpanu #DSbrANDdesign 
Se vuoi vedere gli altri episodi, clicca su #ilgiocodeiloghi

Il Gioco dei Loghi - The Mandalorian

L'ILLUSIONE DEL FATTURATO

Immagina la faccenda.

Sei un imprenditore di quelli che si sono fatti da soli.
Di quelli che il tuo prodotto "si vende da sé", del resto te lo dicevano tutti: la mamma, la zia, la vicina di casa, la fidanzata, gli amici... "Perché non ci provi, secondo me spakki", dicevano.
Tutti ti incoraggiavano, al punto da farti credere che le persone avevano bisogno di te. 

Però, non ti sei mai fatto la domanda più importante.
"Perché dovrei stare sul mercato?".

E allora che succede? Succede che le cose iniziano a girare storte, i conti non tornano e a un certo punto ti rendi conto che la gente non si strappa le mutande perché vuole te, e magari il tuo prodotto è stato persino sorpassato da uno più smart, più friendly, più hauanaghana...

Così dici basta.
Fai tanti sacrifici per avere attorno a te bravi professionisti, paghi bene i collaboratori, mandi via le mele marce e poti i rami secchi, ottimizzi i processi, riesci addirittura a mettere le mani a quel maledetto sito che odi, fatto anni fa dal cuggino di tuo nipote che smanettava su Facebook e ne viene fuori una roba decente. Infine, miracolosamente, esci persino dalla zona rossa.

E adesso?

Adesso, se ancora non hai capito, se non ti sei fatto ancora quella domanda, iniziano i guai. Perché non c'è cosa più pericolosa dei numeri incoraggianti, mal interpretati. Vero, hai eliminato il COSA e il COME fatti male ma niente, quel perché resta ancora lì, in sospeso.

Ora, senza per forza dover leggere ventisette libri di Sinek - quell'uomo ha rovinato la vita a migliaia di persone con 'sta storia di riflettere sullo scopo, perdindirindina - davvero pensi che tutti i tuoi problemi fossero nel fatturato? E una volta che hai i soldi, cosa hai risolto? I soldi servono, attenzione, ma se non hai fatto un po' di sana autoanalisi non basteranno a spronarti in eterno. Se non hai un perché forte, se quel perché non viene trasmesso a chi compra i tuoi servizi, i soldi da soli gonfieranno semplicemente il tuo tenore di vita e la tua azienda ma non stimoleranno né i tuoi clienti, né i collaboratori e alla fine nemmeno te stesso.

Qualche giorno fa, vedendo un episodio della quarta stagione di The Bear, serie dove un bravo chef trasforma una paninoteca in un ristorante di lusso con non pochi problemi, a un certo punto Albert e "Computer", due personaggi secondari, si confrontano su un tema fondamentale.

I problemi economici sembrano quasi risolti, ma Albert ricorda a "Computer" che non è sufficiente. Il motivo per cui il ristorante non andava non è solo negli sprechi e nei processi: manca un perché. 
Perché i clienti dovrebbero sceglierlo? Ci sono tanti buoni ristoranti, perché proprio quello?

Qualunque sia il tuo business, qualsiasi cosa tu faccia, se non sei convinto del motivo per cui esisti come professionista o come brand, forse è il momento di pensarci. Non tra un mese, non tra una settimana.
Ora.

#DaniloSpanu #DSbrANDesign #brandizziamoci

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